La Cassazione ha stabilito che i datori di lavoro devono essere al passo con i tempi per quanto riguarda le misure di sicurezza in azienda. In caso di infortunio di un dipendente, infatti, i vertici dell’impresa rischiano una condanna, anche penale, se non hanno introdotto in azienda le tecnologie più moderne e avanzate per tutelare i lavoratori.
La sentenza n. 38819 del 14 ottobre 2008, ha confermato la responsabilità penale dell’amministratore di una Spa di Pordenone, accusato di lesioni gravi colpose nei confronti di un dipendente che si era ferito pulendo una macchina industriale.
Per la suprema Corte, "il datore di lavoro deve ispirare la sua condotta alle acquisizioni della miglior scienza ed esperienza per fare in modo che il lavoratore sia posto nelle condizioni di operare con assoluta sicurezza. L'articolo 2087, infatti, nell' affermare che l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa misure che, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale del lavoratore, stimola obbligatoriamente il datore di lavoro anche ad aprirsi alle nuove acquisizioni tecnologiche".
(Cassazione penale Sentenza, Sez. IV, 14/10/2008, n. 38819)
giovedì 6 novembre 2008
Il datore di lavoro è penalmente responsabile se in azienda mancano tecnologie aggiornate
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